

DICLOREUM UNIDIE 5 CEROTTI MEDICATI 136 MG

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Descrizione
Dicloreum unidie 5 cerotti medicati 136 mg è un farmaco antiinfiammatorio e antireumatico indicato per il trattamento locale di stati dolorosi e infiammatori di natura reumatica o traumatica a carico di articolazioni, muscoli, tendini e legamenti.
La sua pratica formulazione a cerotto permette un'applicazione ogni 24 ore garantendo un rilascio graduale del principio attivo e una copertura terapeutica giornaliera.
Composizione:
PRINCIPI ATTIVI:
Un cerotto medicato contiene: principio attivo: ibuprofene 136 mg.
ECCIPIENTI:
Sale di potassio del copolimero di 2-etilesilacrilato, metilacrilato, acido acrilico, glicidilmetacrilato; acido oleico; Al^+3 .
Matrice di supporto : PET Film protettivo : PET siliconato
POSOLOGIA:
Applicare il cerotto sulla zona interessata dal dolore. Si consiglia di lavare ed asciugare accuratamente la zona prima di applicare il cerotto medicato.
Usare un solo cerotto medicato per volta e sostituirlo ogni 24 ore per una durata una durata massima di 7-10 giorni.
Il farmaco e' da utilizzarsi esclusivamente per applicazioni sulla cute integra.
Nel caso il cerotto medicato debba essere posizionato su articolazioni soggette ad ampia mobilita', come il gomito od il ginocchio, si consiglia l'applicazione in senso longitudinale e non trasversale, avendo cura di attaccare il cerotto medicato tenendo l'articolazione parzialmente flessa.
Per applicare il cerotto medicato, staccare parzialmente le due parti di film protettivo trasparente nella zona centrale del cerotto medicato in modo da avere una superficie adesiva libera di 2 - 3 centimetri e far aderire tale parte sulla cute della zona centrale del punto dolorante. Lentamente staccare uno dopo l'altro i due film protettivi, facendo attenzione ad evitare che il cerotto medicato faccia delle pieghe o si attacchi su se stesso. Immediatamente dopo aver attaccato il cerotto medicato, massaggiare leggermente la cute per circa 20 secondi in modo da assicurare una perfetta adesione del cerotto medicato.
Non superare le dosi raccomandate.
Popolazione pediatrica: non c'e' esperienza sull'uso nei bambini e pertanto se ne sconsiglia l'utilizzo in soggetti di eta' inferiore a 12 anni.
CONSERVAZIONE:
Non è richiesta alcuna condizione particolare di conservazione.
AVVERTENZE:
I livelli plasmatici di ibuprofene raggiunti dopo la somministrazione del cerotto medicato sono molto piu' bassi di quelli ottenuti mediante somministrazione sistemica e pertanto l'insorgenza di effetti collaterali sistemici e' verosimile che sia molto ridotta rispetto all'uso sistemico.
Tuttavia, se i cerotti medicati sono utilizzati per un periodo di tempo prolungato non e' possibile escludere la possibilita' di eventi avversi sistemici.
Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l'uso della piu' bassa dose efficace per la piu' breve durata possibile di trattamento che occorre per controllare i sintomi.
Gli analgesici, antipiretici ed antiinfiammatori non steroidei (FANS non selettivi ed inibitori selettivi della COX-2), compreso l'ibuprofene, possono causare reazioni di ipersensibilita', potenzialmente gravi, in soggetti non precedentemente esposti a questo tipo di farmaci.
Queste reazioni comprendono attacchi d'asma, eruzioni cutanee, riniti allergiche e reazioni di tipo anafilattico.
Ibuprofene puo' mascherare segni di infezione.
Anziani: si deve usare cautela nel trattamento di pazienti anziani che sono generalmente piu' predisposti agli eventi avversi.
Pazienti asmatici, con malattie ostruttive dei bronchi, riniti allergiche o infiammazione della mucosa nasale (polipo nasale) reagiscono piu' spesso di altri pazienti al trattamento effettuato con FANS, con attacchi asmatici, infiammazione locale della pelle e della mucosa (edem a di Quincke) o orticaria.
Durante il trattamento con tutti i FANS, in qualsiasi momento, con o senza sintomi di preavviso o precedente storia di gravi eventi gastrointestinali, sono state riportate emorragia gastrointestinale, ulcerazione e perforazione, che possono essere fatali.
Usare cautela nel somministrare in pazienti con anamnesi di ulcera peptica o di emorragia gastrointestinale non secondaria alla somministrazione di FANS e nei casi di colite ulcerosa e morbo di Crohn.
Pazienti con storia di tossicita' gastrointestinale, in particolare anziani, devono riferire qualsiasi sintomo gastrointestinale inusuale (soprattutto emorragia gastrointestinale) in particolare nelle fasi iniziali del trattamento.
Cautela deve essere prestata ai pazienti che assumono farmaci concomitanti che potrebbero aumentare il rischio di ulcerazione o emorragia, come corticosteroidi orali, anticoagulanti come warfarin, inibitori selettivi del reuptake della serotonina o agenti antiaggreganti come l'aspirina.
Quando si verifica emorragia o ulcerazione gastrointestinale in pazienti che assumono il farmaco, il trattamento deve essere sospeso.
E' inoltre sconsigliato in caso di diatesi emorragica, gravi disfunzioni epatiche o renali ed in casi di insufficienza cardiaca.
Cautela deve essere prestata nei pazienti con anamnesi positiva per ipertensione e/o insufficienza cardiaca congestizia da lieve a moderata poiche' in associazione al trattamento con i FANS sono stati ri scontrati ritenzione di liquidi ed edema.
I FANS possono ridurre l'effetto dei diuretici, e di altri farmaci antiipertensivi.
Ibuprofene puo' causare ritenzione idrica e di sodio, potassio in pazienti che non hanno mai sofferto di disturbi renali a causa dei suoi effetti sulla perfusione renale.
Cio' puo' causare edema o insufficienza cardiaca o ipertensione in pazienti predisposti.
L'utilizzo a lungo termine di ibuprofene, come con altri FANS, ha portato a necrosi papillare renale ed altre alterazioni patologiche renali.
Ibuprofene, come altri FANS, puo' inibire l'aggregazione piastrinica e ha dato evidenza di prolungare il tempo di sanguinamento in soggetti sani.
Pertanto, i pazienti con difetti della coagulazione o in terapia anticoagulante devono essere osservati attentamente.
In rare occasioni in pazienti in trattamento con ibuprofene e' stata osservata meningite asettica.
L'uso prolungato o ripetuto di prodotti per uso cutaneo puo' dare origine a fenomeni locali di sensibilizzazione.
Gli analgesici, antipiretici, antinfiammatori non-steroidei possono causare reazioni di ipersensibilita', potenzialmente gravi (reazioni anafilattoidi), anche in soggetti non precedentemente esposti a questo tipo di farmaci.
Il rischio di reazioni di ipersensibilita' dopo assunzione di ibuprofene e' maggiore nei soggetti che abbiano presentato tali reazioni dopo l'uso di altri analgesici, antipiretici, antinfiammatori non-steroidei e nei soggetti con iperreattivita' bronchiale (asma), febbre da fieno, poliposi nasale o malattie respiratorie croniche ostruttive o precedenti episodi di angioedema.
Nelle prime fasi della terapia i pazienti sembrano essere a piu' alto rischio: l'insorgenza della reazione si verifica nella maggior parte dei casi entro il primo mese di trattamento.
Reazioni di ipersensibilita' gravi (ad esempio shock anafilattico) sono state osservate raramente.
In presenza di reazioni avverse importanti (reazioni cutanee quali de rmatite esfoliativa, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi tossica epidermica) e reazioni di ipersensibilita' e' necessario interrompere immediatamente la terapia e consultare il medico ai fini della istituzione di una terapia idonea.
Dopo breve terapia senza risultati apprezzabili, consultare il medico.
INTERAZIONI:
E' improbabile che l'impiego di cerotti a base di ibuprofene abbia interazioni con altri medicinali.
Non e' comunque da escludere la possibilita' di competizione tra ibuprofene assorbito ed altri farmaci ad alto legame con le proteine plasmatiche.
Non utilizzare il prodotto insieme ad altri farmaci per uso orale o locale contenenti ibuprofene od altri FANS.
EFFETTI INDESIDERATI:
Frequenze reazioni avverse: molto comuni >=1/10; comuni >=1/100 - <1/1 0; non comuni >=1/1.000 - <1/100; rari >=1/10.000 - <1/1.000; molto ra ri <1/10.000, non nota.
Patologie del sistema nervoso.
Comuni: secchezza delle fauci, cefalea, disgeusia.
Patologie gastrointestinali.
Comuni: nausea.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo.
Comuni: edema facciale, vescicole; non nota: reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (sindrome DRESS).
Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo.
Comuni: malessere generale.
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione.
Molto comuni: lieve eritema; comuni: prurito, bruciore, chiara manifesta zione eritematosa, esfoliazione cutanea e fessurazione.
Tutti gli eventi avversi riscontrati negli studi clinici sono stati di natura lieve e transitoria.
Effetti indesiderati riportati da dati di letteratura.
Patologie del sistema immunitario.
Non note: ipersensibilita' locali.
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione.
Non note: dermatiti da contatto, intorpidimento e formicolii nel sito di applicazione.
Con questo tipo di medicinali sono stati riportati casi di lesioni dermatologiche estese e gravi quali eritema multiforme, edema di Quincke e, molto raramente, reazioni bollose includenti Sindrome di Stevens-Johnson e Necrolisi Tossica Epidermica.
Sono possibili reazioni di fotosensibilita'.
Le reazioni indesiderate sistemiche a seguito dell'impiego topico di ibuprofene sono poco probabili in quanto i livelli plasmatici di ibuprofene rilevati a seguito dell'applicazione del farmaco sono molto piu' bassi di quelli rilevabili con la somministrazione sistemica di farmaci a base di ibuprofene.
Tuttavia, a seguito di applicazioni per lunghi periodi di tempo, oltre il termine consigliato e la non osservanza di controindicazioni ed avvertenze, non e' possibile escludere la comparsa di effetti indesiderati sistemici, soprattutto a livello gastroenterico.
Segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO:
La concentrazione sistemica di ibuprofene, confrontata con formulazioni orali, e' piu' bassa dopo somministrazione topica.
Facendo riferimento all'esperienza del trattamento con i FANS per somministrazione sistemica, si raccomanda quanto segue.
L'inibizione della sintesi delle prostaglandine puo' interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale.
Dati ottenuti da studi epidemiologici suggeriscono un aumento del rischio di aborto, malformazione cardiaca e gastroschisi dopo l'uso di un inibitore della sintesi di prostaglandine durante il primo periodo di gravidanza.
Il rischio assoluto di malformazioni cardiache aumentava da meno dell'1% fino a circa l'1,5%.
Si ritiene che il rischio aumenti con la dose e la durata della terapia.
Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e post-impianto e di mortalita' embrione-fetale.
Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, e' stato riportat o in animali a cui erano stati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico.
Durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, l'ibuprofene non deve essere somministrato se non in casi strettamente necessari.
Se usato da donne in procinto di concepimento o durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, la dose e la durata del trattamento devono essere rispettiva mente la piu' bassa e il piu' breve possibile.
Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre il feto a: tossicita' cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare); disfunzione renale che puo' progredire a insufficienza renale con oligoidroamnios; la madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a: possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, un effetto antiaggregante che puo' verificarsi anche a dosi molto basse; inibizione delle contrazioni uterine risultante in travaglio ritardato o prolungato.
Conseguentemente, l'ibuprofene e' controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza.
Ibuprofene viene escreto nel latte materno: alle dosi terapeuti che durante il trattamento a breve termine il rischio di influenza sul neonato sembra improbabile, mentre in caso di trattamento a lungo termine dovrebbe essere considerato lo svezzamento precoce I FANS devono essere evitati durante l'allattamento materno.
Fertilita' L'uso di ibuprofene puo' compromettere la fertilita' femminile e non e' raccomandato nelle donne in attesa di concepimento.
Questo effetto e' reversibile con la sospensione del trattamento.
Nelle donne che hanno difficolta' a concepire o che sono oggetto di indagine sulla infertilita', si deve considerare l'interruzione del trattamento con ibuprofene.
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